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ARCHEOLOGIA | Ritrovata in Egitto la prima protesi funzionale

Una protesi del primo dito del piede di una donna è stata rinvenuta nei pressi del Cairo, in un sito con cronologia ascrivibile al X secolo a.C. .
L’arto artificiale, fatto di legno e pelle, è assemblato in modo da potersi piegare. Le indagini condotte dagli studiosi, che hanno analizzato la forma e i segni di usura,  hanno stabilito che la protesi dava effettivamente benefici posturali e di equilibrio a chi la indossava. In questo caso specifico, appunto, una donna vissuta circa tremila anni fa e morta per cause sconosciute.

Il Cairo Toe, letteralmente “alluce del Cairo”, ha alzato la cronologia di questo tipo di ritrovamenti. La protesi egizia, infatti, si colloca tra il X e il VI secolo a.C., mentre la più antica protesi ritenuta efficace era una gamba in bronzo e legno del III secolo a.C., ritrovata invece in una tomba romana.

E non è un caso che il ritrovamento appartenga all’Antico Egitto. Infatti gli egizi preparavano con cura il corpo per il viaggio nell’aldilà, tant’è che molte mummie sono state rinvenute con appendici artificiali: dita, mani, piedi e persino organi sessuali.
Si tratta prevalentemente di rimpiazzi estetici che servivano solo a “riempire uno spazio”.
Questo ritrovamento, invece, suggerisce un utilizzo meccanico molto più funzionale, tale da far dedurre che le conoscenze di anatomia e meccanica fossero, per questa straordinaria cultura, sorprendentemente avanzate.

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